OISA 1937, Domenico Morezzi e Locman. Tre nomi per un autentico Made in Italy in orologeria
È un momento importante per l’orologeria italiana che, dopo alcuni lustri di latitanza, ritorna a proporre movimenti “autenticamente” Made in Italy. L’alfiere di questo sogno è Carlo Boggio Ferraris. Ferraris ha ruotismi, ponti e platine nel sangue. La O.I.S.A., acronimo di Orologeria Italiana Società Azionaria, specializzata nella fabbricazione di meccanismi e protagonista di questa rinascita, è stata infatti fondata nel 1937 a Milano da Domenico Morezzi, di cui Ferraris è nipote.
I numeri della “vecchia” O.I.S.A
I calibri assemblati all’epoca erano impiegati dagli orologi di alcuni marchi registrati da Morezzi, oppure ceduti ad altre aziende. Rapida la crescita in termini di qualità e varietà espressa, con la capacità produttiva che arriva a diecimila movimenti al mese, per un totale di quattro milioni di pezzi fino al 1978, anno in cui viene dato lo stop a seguito del crollo degli ordini, una conseguenza della lunga crisi dell’orologeria tradizionale, svizzera e non solo, degli anni ‘70.
La rinascita
Carlo Boggio Ferraris ha comunque mantenuto viva l’attitudine alla lavorazione di componenti micromeccanici, senza mai abbandonare il pensiero di riprendere, con un approccio moderno e contemporaneo, la realizzazione di meccaniche del tempo seguendo la traccia filologica del nonno Domenico Morezzi. Una visione che ha trovato sempre maggior concretezza nel 2018 quando Ferraris, rispolverando i disegni tecnici ereditati dalla O.I.S.A., ha iniziato a concepire un nuovo piano di attualizzazione e sviluppo aziendale. Una sfida che, per essere finalizzata, aveva però bisogno di soci in grado di condividerne intellettualmente e imprenditorialmente la complessa visione.
I protagonisti
“Insieme a Marco Mantovani, presidente di Locman, a Benedetto Perrotta di Officina Meccanica Futura e a un partner finanziario di alto livello come Andrea Morante, abbiamo dato vita a un progetto industriale concreto, la cui direzione tecnica è stata affidata a Fausto Berizzi che, nella sua carriera, ha sviluppato un importante know-how in maison svizzere di prestigio”. Sono le parole con cui Ferraris presenta il team della rinascita di OISA 1937 e dell’orologeria Made in Italy. Il punto di partenza è costituito dal calibro OISA 29-50 Cinque Ponti, un ultrapiatto a carica manuale contraddistinto dalla possibilità di essere personalizzato con differenti finiture e materiali, per il quale è prevista la produzione di mille unità nel 2022 e un rilevante incremento delle quantità negli anni a venire. Un ritorno alle origini a tutti gli effetti, per OISA 1937, basato sulla volontà di introdurre nell’orologeria di alta gamma esecuzioni originali, con un Made in Italy vero e altamente qualificato, senza nulla temere dal confronto con lo storico Swiss Made e, soprattutto, con il Made in Germany, prepotentemente rinato negli anni ’90, e il recente Made in England.
I primi orologi firmati Locman e OISA 1937
Un risultato concreto e tangibile, che si può ammirare in due modelli, targati Locman e Domenico Morezzi, animati dal calibro OISA 29-50.
L’OISA 1937 Domenico Morezzi, un omaggio al fondatore, ha la cassa in oro rosa con quadrante blu (18 pezzi, 14.900 euro), cui si affiancano le versioni con quadrante colorato e cassa in Acciaio (serie limitata a 97 pezzi, 4.890 euro).
Il Locman Montecristo OISA 1937, in Acciaio (4.890 euro) o in oro rosa (19.800 euro), in serie limitata a 370 e 37 esemplari, ha il quadrante con il disegno di un planisfero attraversato da un veliero.
Maggiori informazioni su https://www.oisa1937.it/