Operazione dall’entusiasmante effetto orologiero condotta da Luca Soprana, ispirandosi al talento rivoluzionario di Derek Pratt. Con la regia di Perpétuel Gallery
Il modello Derek Pratt by Luca Soprana può essere considerato un riuscito intervento di restomod, una sorta di ritorno al futuro, o meglio al presente, di teorie e movimenti elaborati in passato e che ora si ripresentano con potenza e vigore innovativo. Un orologio che possiede gli ingredienti fondamentali per un grande successo: un mecenate illuminato (Perpétuel Gallery), uno storico patrimonio di ingegno puro e cristallino (Derek Pratt) e, per concludere, un eccellente artigiano contemporaneo (Luca Soprana).
Perpétuel Gallery, Dubai
È una boutique, fondata da Hamdan Al Hudaidi e Melika Yazdjerdi, dove i sogni degli appassionati trovano piacere e godimento. Non è necessario spendere cifre elevatissime per indossare un orologio unico, in serie limitata o naturalmente limitato per i numeri tipici dei laboratori artigianali; Perpétuel punta sull’originalità, sulla voglia di stupire e di addentrarsi tra le rigide maglie dell’orologeria meccanica, dedicandosi a modelli rari e complicati come Derek Pratt by Luca Soprana e Singer Reimagined, ma anche a marchi di tendenza specializzati in modelli facili da indossare, tra i quali Baltic, Excelsior Park e Nivada Grenchen.
DEREK PRATT BY LUCA SOPRANA
Derek Pratt e la scuola inglese di orologeria esoterica
Classe 1938, Derek Pratt è considerato uno degli orologiai più importanti della tradizione inglese a noi più vicina. Dopo Mudge, Graham, Thompion e Harrison, che secoli addietro contribuirono al progresso del calcolo meccanico del tempo, George Daniels, Roger Smith e, appunto, Derek Pratt, hanno rappresentato la new wave dell’orologeria in Terra d’Albione nel ‘900. Pratt, trasferitosi in Svizzera nel 1965, ha studiato con passione ingranaggi e ruotismi, lavorato per diversi importanti marchi in qualità di fornitore di componenti di alta precisione e, soprattutto, ha firmato piccoli capolavori da tasca per Urban Jürgensen, storica ditta che ha precorso i successi dell’orologeria indipendente e che, recentemente, è passata nelle mani esperte di Kari Voutilainen. Derek Pratt, scomparso nel 2009, si era pure dedicato a ricreare, lavorando al banchetto dell’orologiaio, l’H4, segnatempo leggendario con cui John Harrison aveva vinto il Longitude Prize nel XVIII° secolo.
Parliamo di orologi…
Il Derek Pratt by Luca Soprana presenta molti dettagli che si ispirano direttamente all’opera dell’orologiaio inglese. A partire dai bariletti volanti, ossia non chiusi da un ponte e, pertanto, che vivono con l’illusione di potersi “quasi” muovere in libertà. Una particolarità costruttiva che balza all’occhio osservando il meccanismo attraverso il vetro zaffiro del fondello, una scelta che conferisce uno spirito romantico e affascinante al calibro DP07, a carica manuale, costituito da 216 componenti e con riserva di marcia pari a 36 ore. Il posizionamento strategico dei componenti del treno del tempo consente poi di ammirare il lento pulsare del sistema bilanciere-spirale, che oscilla a 18.000 alternanze orarie, oltre al dispositivo a forza costante (in francese “remontoir d’égalité”), in grado di conferire una maggior precisione nel dosaggio dell’energia all’organo regolatore. La cassa, dalle finiture lucide e satinate, protegge il quadrante color salmone con piccoli secondi a ore 7 e cifre applicate del tipo “Easter Arabic”, denominate anche “hindi”, una particolarità che spesso accomuna gli orologi destinati al Medio Oriente. Un prodotto di grande bellezza, in cui la targhetta con la scritta “Derek Pratt Invenit”, posizionata sulla platina, sancisce l’origine intellettuale della movimento e dei tratti stilistici.